La progettazione feng shui e i principi olistici possono avere un grande impatto sulle strutture che si occupano di attività sanitarie.
Nell’intervista di oggi ti vogliamo raccontare la bellissima esperienza di progettazione feng shui fatta per la nuova sede del CMO, il Centro di Medicina Osteopatica di Firenze.
Un centro multidisciplinare fondato dai dottori Andrea Corti e Nicola Barsotti, che si pone come obiettivo quello della medicina integrata e della ricerca della salute attraverso l’osteopatia e l’omeopatia.
Continua nella lettura di questo post per scoprire:
L'esperienza del CMO è nata dall’esigenza dei dottori Andrea Corti e Nicola Barsotti di trovare una modalità di erogazione della prestazione sanitaria che mettesse il più possibile al centro i propri pazienti.
Lavorando insieme già da tempo e condividendo gli spazi dei rispettivi studi professionali, si è ben presto sviluppata la consapevolezza che insieme il lavoro veniva svolto meglio e i pazienti erano maggiormente soddisfatti.
Da qui, l’idea di creare una struttura dove i diversi professionisti che vi lavorano siano costantemente informati di tutte le attività che vengono svolte per i pazienti, in modo da avere un servizio che non si muove per compartimenti stagni ma che, appunto, segue l’importante logica dell’integrazione delle diverse prestazioni.
Una vera e propria squadra di professionisti sanitari, tutti dedicati al paziente, che si valorizzano a vicenda beneficiando delle esperienze di tutto lo staff e che possano portare un reale miglioramento della qualità del percorso del paziente.
Il Centro nasce anche per uscire dalle logiche classiche dell’ambiente medico-sanitario, con una struttura dove poter offrire dei servizi specialistici di medicina integrata con diverse figure di riferimento, per un benessere complessivo del paziente.
Senza dubbio il primo elemento caratterizzante e differenziante è quello dell’approccio integrato, che vede la complementarietà del lavoro di tutti i professionisti che operano all’interno del centro.
Da qui si collega il secondo elemento, che è quello della formazione continua fatta non solo secondo le logiche classiche della formazione frontale, ma mettendo i diversi collaboratori davanti a situazioni reali su veri pazienti, in modo da agire a livello emozionale per un apprendimento più rapido e consolidato.
Da ultimo, il lavoro che viene fatto non solo per la risoluzione di patologie, ma anche nell’ottica della prevenzione e della ricerca del benessere, con un intervento attivo da parte del paziente.
Troppo spesso il paziente arriva a rivolgersi al medico solo quando si manifesta il problema, senza tenere in debita considerazione l’importanza della prevenzione.
Il CMO opera nel senso dell’integrazione, per dare ai propri pazienti un benessere globale che abbraccia non solo il corpo, ma anche la mente.
L’ambiente progettato secondo i criteri del Feng shui ha permesso ai professionisti sanitari che lavorano e collaborano con il CMO di aumentare i propri livelli di energia e di essere, così, più produttivi.
I colori scelti, l’attenzione a come l’ambiente riceve la luce naturale, i materiali usati hanno avuto un impatto molto positivo sullo svolgimento delle prestazioni.
Questi elementi hanno avuto un riscontro positivo anche sul paziente, migliorando la predisposizione all’ascolto e all’accoglienza.
La posizione è ottimale, perché nonostante si trovi vicino ad una strada trafficata, è molto tranquilla e dà la sensazione di trovarsi in mezzo alla natura.
L’ambiente riesce a trasmettere calma, tranquillità e benessere, requisiti fondamentali per un centro integrato come lo è il CMO.
Entrare in uno spazio che non ha l’impatto dell’ambiente medicalizzato, accelera anche il processo di guarigione dei pazienti che si rivolgono al centro per risolvere problematiche patologiche.
Aumenta l’effetto placebo della guarigione, cosa che non avviene quando si entra, per esempio, in un ambiente dalle caratteristiche tipicamente sanitarie.
I colori utilizzati in chiave feng shui sono quelli legati alla guarigione (avorio, elemento terra); per il pavimento il Feng shui ci ha suggerito un bellissimo effetto legno che rende l’ambiente familiare e creativo.
Questo perché noi siamo energia e in un ambiente che ha vibrazioni simili alle nostre entriamo in risonanza con esso e si verifica un processo armonico che accelera il percorso di benessere e, in questo caso, di guarigione.
L’aspetto esaltante di questo progetto è che c’è stato un percorso condiviso sin dall’inizio tra il progettista, l’Ing. Giuseppe Salamone, e i dottori Andrea Corti e Nicola Barsotti che hanno voluto e dato l’incarico.
Questo ha determinato una bellissima sinergia anche con tutti i soggetti attivamente coinvolti nell’esecuzione dei lavori e del cantiere che ha poi portato alla nascita della nuova sede.
Il desiderio è quello che il CMO possa andare avanti, sempre, indipendentemente dai fondatori e anche oltre il loro operato.
Insegnare e trasmettere i valori ai nuovi professionisti, in modo che il centro possa continuare a prosperare e a portare benessere a tutti i suoi pazienti.
Per fare questo i dottori Andrea Corti e Nicola Barsotti hanno sempre investito molte energie nell’integrazione delle discipline.
L’obiettivo è quello di dare sempre più valore al CMO, per consolidarlo nel tempo.
In quest’ottica vale la pena spendere qualche parola sul concetto di accademia di formazione messo a punto negli ultimi anni.
Un’accademia nata dall’osservazione del tipo di formazione che viene offerta prevalentemente in ambito sanitario, con un approccio frontale che purtroppo, superata l’età dell’apprendimento, non è più funzionale al suo obiettivo di arricchire e dare nuovi strumenti a chi ne fruisce.
La consapevolezza che su professionisti adulti la formazione migliore è quella che mette in campo l’aspetto emozionale, che permette al professionista di agire sotto stress per capire dove e come potrebbe commettere l’errore, ha portato alla creazione di un sistema di formazione misto, con una parte teorica che poi però prevede un’operatività pratica su pazienti, per vagliare l’operato del professionista in un contesto di realtà.
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