La pratica Mindfulness basata sulla consapevolezza, negli ultimi anni, ha conosciuto diffusione sempre più ampia nella società occidentale, delineando il crescente desiderio delle persone di intraprendere un cammino verso un maggiore equilibrio mentale e un maggiore benessere.
Mindfulness significa letteralmente “porre attenzione al momento presente in modo intenzionale e non giudicante”. Il termine raccoglie in sé un insieme di pratiche meditative (provenienti dal mondo orientale) e visualizzazioni con lo scopo di raggiungere un livello più alto di consapevolezza di sé stessi e del mondo circostante, contribuendo al benessere psicofisico della persona.
Numerose ricerche scientifiche convalidano ormai l’efficacia della pratica mindfulness e della meditazione nel supporto a numerosi disturbi in ambito medico (ansia, disturbi dell’umore, ipertensione, disturbi del sonno), confermando le profonde connessioni che sussistono tra l’asse neuro-psicologico e quello endocrino immunitario della persona.
Jon Kabat-Zinn medico statunitense, fondatore della clinica per la riduzione dello stress nel Massachussets e il professore di medicina Saki Santorelli suo collaboratore, hanno reso poi possibile lo sviluppo di uno specifico protocollo applicabile in campo medico come il protocollo minduflness per la riduzione dello stress, convalidato da numerose ricerche e studi pubblicati.
Negli anni l’esperienza di medico omeopata mi ha insegnato che il nostro corpo, in realtà, rappresenta solo uno dei tre pilastri della cura. Un fisico vitale è necessario per esprimere sè stessi al proprio meglio, ma non basta.
Esiste un variegato mondo di emozioni ed esperienze vissute che sono strettamente legate a ciò che il nostro corpo manifesta attraverso i sintomi, espressione della nostra forza vitale.
La cura della persona quindi, oltre a far funzionare correttamente i nostri organi, deve coinvolgere anche il nostro mondo emotivo e la funzione della nostra mente che e’ il secondo pilastro di cura.
Esistono infine momenti della nostra vita nei quali ognuno di noi si confronta con l’oscurità e l’incertezza dell’esistenza stessa (un lutto, una separazione, una grave malattia, un ciclo naturale fuori dal nostro controllo).
In queste occasioni, per la prima volta, diveniamo consapevoli che niente è per sempre e tutto ha un tempo ben preciso per manifestarsi ed essere pienamente vissuto.
Sentiamo il bisogno di aprirci a qualcosa di più grande, di più elevato, oltre il corpo e le nostre stesse emozioni, per dare un senso.
Ecco il terzo pilastro della cura, la nostra anima. La mindfulness, attraverso la pratica della “consapevolezza” come momento di ascolto senza giudizio degli eventi interiori, permette l’acquisizione di un nuovo modo di sentirsi vivi in relazione al nostro ambiente.
Possiamo “prenderci cura” e abbracciare l’intera “catastrofe” del vivere, riscoprendo quello che qualcuno chiama lo scopo personale del proprio esserci, la nostra forza e la speranza .
Consapevolezza è comunicazione con la nostra parte saggia e senziente che, come una madre verso il figlio, sa guidare, rassicurare e curare.
Ognuno di noi ha in sé questo livello di conoscenza della vita, che spesso riaffiora attraverso la pratica costante della meditazione, cambiando inevitabilmente la relazione con il nostro corpo, i nostri pensieri e ciò che ci circonda.
La pratica mindfulness, attraverso l’esperienza del portare consapevolezza, mi ha insegnato il senso profondo del prendersi cura, sostenere l’esistenza umana nella sua parte più profonda e preziosa.
In questi giorni di preoccupazione e incertezza impariamo a osservare le nostre emozioni senza giudicarci, ricerchiamo nel silenzio della mente e nell’attenzione al momento presente quello che nel profondo la nostra anima deve comunicarci, ricordando che tutto quello che siamo e che accade è uno splendido cammino di cura dentro e fuori da noi.
Dr.ssa Chiara Matteoli
Medico chirurgo omeopata
Esperta metodo Kousmine
Istruttore senior Mindfulness
dr.ssa.chiaramatteoli@gmail.com
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