“C’era una volta”...quasi tutte le favole iniziano con quest’apertura.
Introdurre così una storia ha lo scopo di aprici ai sogni e di portarci mentalmente in un mondo in cui, superate le sfide e recepita la morale che la favola voleva trasmettere, ci aspetta un lieto fine.
C’era una volta un virus chiamato Covid19 (SARS-CoV-2) che bloccò il mondo intero, quasi come nella favola de “La bella addormentata”.
“Le fate fanno un potente incantesimo su tutti gli abitanti del regno, facendoli cadere in un sonno profondo fino a quando l'incantesimo non si sarebbe rotto.”
Nella favola Covid 19 il protagonista è un potente virus che costrinse il mondo a fermarsi.
L’ uomo che, fino a quel momento si sentiva onnipotente, si accorse improvvisamente di essere fragile. Un invisibile invasore provocò una crisi dapprima sanitaria, poi economica e infine sociale. La società dimostrò infatti di essere altamente vulnerabile di fronte al caos scatenato dal virus.
Nel corso degli anni, prima dell'arrivo di Covid19, in tanti cercarono di ammonire l’uomo che un economia basata sullo sfruttamento della natura avrebbe messo a rischio l’intera civiltà, invano. La miopia lo stava conducendo verso il baratro perché nessuno era disponibile a correggere il proprio stile di vita.
E così accadde. L’uomo sforò i confini planetari e ma ancora non era disponibile a reagire nonostante le numerose spie di allarme che lampeggiavano sui fronti del clima e delle biodiversità.
Come prosegue la favola?
Bene.
Come in tutte la favole che si rispettino, l’uomo apprese l’insegnamento.
Capì infatti che, se avesse continuato a degradare gli ecosistemi della terra con i suoi comportamenti, per lui sarebbe stata la fine. Dopo aver superato il primo colpo della crisi si ricordò infatti di avere non una sola pelle ma ben cinque, come insegnava più di mezzo secolo fa un noto architetto e artista viennese.
In tutte le scuole, uffici e fabbriche si cominciarono ad appendere i quadri delle “Five Skins” (5 pelli).
La prima pelle è quella con cui entriamo in questo mondo, la seconda sono i vestiti che ci coprono e la terza è la casa che ci protegge. Queste tre pelli le conosciamo bene e le proteggiamo. Esistono però altre due pelli molto importanti di cui prenderci cura, determinanti per la nostra salute e il benessere: la società (quarta pelle) e la natura (quinta pelle).
Al posto del IO subentrò il NOI.
L'uomo è un essere sociale e questa crisi insegnò che esiste un futuro auspicabile solo se ci aiutiamo a vicenda e ci coordiniamo.
Praticando solidarietà e empatia, la vita di tutti diventò più serena e vivibile, imparando a preservare la nostra quinta pelle, la natura. Si diffuse sempre più la consapevolezza che ciò che facciamo all’ambiente ricade prima o dopo su di noi. Il virus aiutò a impostare una nuova economia basata sulla responsabilità, sostenibilità e dignità delle persone.
Così iniziò una nuova era e gli adulti poterono raccontare ai loro figli la storia del virus iniziando con un passo di Seneca “non tutte le tempeste arrivano per distruggerti. Alcune arrivano per pulire il tuo cammino.”
E come tutte la favole anche questa del Covid19 finisce con “e vissero tutti felici e contenti.”
Norbert Lantschner.
Fondatore Casaclima, presidente della Fondazione ClimAbita, ambasciatore della Terra all'Onu e grande esperto delle tematiche ambientali.
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